L’ultimo numero di “On the Road”, periodico degli anabattisti australiani e
neozelandesi, è stato dedicato al tema della sessualità. Tra i tanti articoli interessanti, uno in
particolare, ha attirato la nostra attenzione. Esso tende a rappresentare
l’approccio delle nuove generazioni anabattiste al tema dell’omosessualità.
Riteniamo utile proporlo all’attenzione dei lettori.
Sessualità: prospettiva di un
giovane anabattista
di
Shane Fenwick
Ora, non sto cercando – con le poche
parole che dirò – di convincere o sostenere che il matrimonio gay sia 'giusto'
o meno. Spero semplicemente di presentare il mio punto di vista, nel modo più
comprensibile, sulla questione della sessualità, come giovane, maschio,
eterosessuale anabattista.
Crescendo in una protetta famiglia
cristiana, in una protetta zona di Sydney e in una protetta scuola
cristiana, ho avuto la possibilità di pochissimi contatti con qualcuno che
fosse gay, lesbica, bisessuale o transessuale (GLBT)[1].
Infatti, francamente, debbo anche riconoscere che era qualcosa che non avevo
avuto interesse ad affrontare.
Lasciata la scuola, e frequentando
l’Università, ho incontrato e fatto amicizia con un certo numero di persone
GLBT. Sono stato quindi costretto a riesaminare i miei pregiudizi e stereotipi
sulla Comunità GLBT. Mi si è rotto il cuore nel sentire le loro storie –
specialmente quelle di coloro che provenivano da un contesto cristiano – di
dolore e di rifiuto - che avevano vissuto, nelle loro famiglie e nella Chiesa.
Uno dei miei tutor di psicologia - un ex pastore lui stesso – che attualmente
sta intraprendendo il dottorato su “Sessualità e religione”, ha rilevato, dai
risultati finora raggiunti, che gli individui Gay e Lesbiche/bisex (GLB)
provenienti da un ambiente religioso, evidenziano indici di salute mentale
peggiori di quelli provenienti da un contesto non religioso. In particolare, le
persone GLB identificate come cristiane sono molto più turbate
psicologicamente, e con un maggiore senso interiore di omonegatività, rispetto
alle loro controparti non-cristiane. I GLB cristiani che hanno sperimentato un
ambiente famigliare e religioso più comprensivo e solidale hanno mostrato uno
stress psicologico molto inferiore rispetto a quelli provenienti da contesti
religiosi e familiari 'anti-gay'.
Il nuovo approccio alla comunità GLBT mi
ha costretto a farmi la domanda: Come
faccio a rispondere a queste persone come discepolo di Gesù? E come la mia fede – il Vangelo che sostengo
di vivere – può essere la buona notizia
per molte di queste persone che hanno vissuto così tanto odio, dolore e
rifiuto?
Come anabattisti, questa è una domanda che
tutti dovremmo porci. Come dobbiamo vivere una fede autentica, Cristocentrica, di fronte a questi nostri
fratelli e sorelle GLBT ? Come possiamo essere mani e piedi di Cristo per
quella comunità? Se si ritiene che l'omosessualità, o le relazioni omosessuali
siano giuste o meno, dobbiamo sempre tenere a mente un paio di cose importante.
1. Come stiamo rispondendo in modo Cristocentrico alla comunità GLBT che cerca di incarnare i valori anabattisti di non-violenza e di amore per i nostri simili e la riconciliazione con i nostri nemici?
1. Come stiamo rispondendo in modo Cristocentrico alla comunità GLBT che cerca di incarnare i valori anabattisti di non-violenza e di amore per i nostri simili e la riconciliazione con i nostri nemici?
2. Riconosciamo i GLBT come fratelli e
sorelle? Ci stiamo sforzando per favorire le relazioni con loro?
3. Lottiamo per includere le persone GLBT
nelle nostre comunità? Le nostre comunità riflettono l'amore incondizionato di
Dio?
4. Come gruppo che ha vissuto così tanta
oppressione ed emarginazione, scegliamo di essere al loro fianco? Come stiamo
portando il messaggio di Cristo della 'buona notizia ai poveri' e della
“liberazione degli oppressi” ? (Luc 4,18)
5. Anziché adottare un atteggiamento
mentale “legalistico” del 'giusto' o 'sbagliato', affrontiamo la sessualità con
uno sguardo più profondo, e come essa si leghi all’identità?
6. Infine, stiamo affrontando questi
problemi con la più ampia visione di Dio della storia della redenzione,
riconciliazione e restaurazione?
Una volta che consideriamo tutte queste
osservazioni, ci rendiamo conto che le questioni riguardanti la sessualità sono
molto più profonde del tipico dibattito 'giusto/sbagliato'.
Recentemente, mi sono recato ad un incontro dal titolo 'Una conversazione diversa', dove le persone erano libere di parlare sul rapporto tra la fede e la sessualità in un ambiente sereno. Mentre ci si riferiva alla «The Charter for Compassion», uno dei suoi paragrafi mi colpiva particolarmente, un paragrafo che credo sia alquanto rilevante per la situazione attuale:
Recentemente, mi sono recato ad un incontro dal titolo 'Una conversazione diversa', dove le persone erano libere di parlare sul rapporto tra la fede e la sessualità in un ambiente sereno. Mentre ci si riferiva alla «The Charter for Compassion», uno dei suoi paragrafi mi colpiva particolarmente, un paragrafo che credo sia alquanto rilevante per la situazione attuale:
“Pertanto invitiamo tutti gli uomini e le
donne
– a ripristinare la compassione come
centro della moralità e della religione – a tornare all’antico principio che
qualsiasi interpretazione della scrittura che comporti violenza, odio o
disprezzo è illegittima
– a garantire che alla gioventù siano date
informazioni accurate e rispettose su altre tradizioni, religioni e culture
– a favorire un positivo apprezzamento
della diversità culturale e religiosa
– a coltivare un'informata empatia con la
sofferenza di tutti gli esseri
umani, anche quelli considerati nemici.”
Noi non possiamo mai perdere lo spirito di
non violenza, sorto con il Messia che noi seguiamo, ed il suo pacifico Regno
che non conosce limiti. Come l'apostolo Paolo ha scritto nelle sacre scritture,
"Sono convinto che né morte, né
vita, né angeli, né governanti, né cose presenti, né cose a venire, né potenze,
né altezze, né profondità, né niente altro in tutta la creazione, sarà in grado
di separarci dall'amore di Dio in Cristo Gesù, nostro Signore."
(Romani 8:38-39).
Né razza, né sesso, e neppure
l’orientamento sessuale, può separarci dall'amore di Dio che vediamo rivelato
nel nostro Signore.
Come anabattisti, possiamo continuare a
vivere l'amore di Dio accanto ai nostri fratelli e sorelle GLBT, anche se non
possiamo avere una facile risposta a tutto, possiamo però continuare a
praticare l’amore e la riconciliazione; incarnando la storia gloriosa del
nostro Dio di amore, di riconciliazione e di riparazione per questo mondo
corrotto.
Shane Fenwick
Per altri articoli
dell’autore visita: http://kingdompraxis.wordpress.com/
[1] GLBT: acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender.
_
“The Charter for Compassion”, http://charterforcompassion.org/the-charter/#charter-for-compassion
2.
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