9.7.12

Notizie, opinioni, commenti.


L’ultimo numero di “On the Road”, periodico degli anabattisti australiani e neozelandesi, è stato dedicato al tema della sessualità. Tra  i tanti articoli interessanti, uno in particolare, ha attirato la nostra attenzione. Esso tende a rappresentare l’approccio delle nuove generazioni anabattiste al tema dell’omosessualità. Riteniamo utile proporlo all’attenzione dei lettori.

Sessualità: prospettiva di un giovane anabattista
di
Shane Fenwick

Sessualità. È un argomento che mette sempre a disagio le Comunità più tradizionaliste. Ma è un argomento che è diventato sempre più sociale. La controversia che circonda il matrimonio gay è costantemente alla luce dei media australiani. Ed è qualcosa che noi – come popolo della Chiesa – non possiamo cercare di 'spazzare sotto il tappeto'.
Ora, non sto cercando – con le poche parole che dirò – di convincere o sostenere che il matrimonio gay sia 'giusto' o meno. Spero semplicemente di presentare il mio punto di vista, nel modo più comprensibile, sulla questione della sessualità, come giovane, maschio, eterosessuale anabattista.
Crescendo in una protetta famiglia cristiana, in una protetta zona di Sydney e in una protetta scuola cristiana, ho avuto la possibilità di pochissimi contatti con qualcuno che fosse gay, lesbica, bisessuale o transessuale (GLBT)[1]. Infatti, francamente, debbo anche riconoscere che era qualcosa che non avevo avuto interesse ad affrontare.
Lasciata la scuola, e frequentando l’Università, ho incontrato e fatto amicizia con un certo numero di persone GLBT. Sono stato quindi costretto a riesaminare i miei pregiudizi e stereotipi sulla Comunità GLBT. Mi si è rotto il cuore nel sentire le loro storie – specialmente quelle di coloro che provenivano da un contesto cristiano – di dolore e di rifiuto - che avevano vissuto, nelle loro famiglie e nella Chiesa.
Uno dei miei tutor di psicologia - un ex pastore lui stesso – che attualmente sta intraprendendo il dottorato su “Sessualità e religione”, ha rilevato, dai risultati finora raggiunti, che gli individui Gay e Lesbiche/bisex (GLB) provenienti da un ambiente religioso, evidenziano indici di salute mentale peggiori di quelli provenienti da un contesto non religioso. In particolare, le persone GLB identificate come cristiane sono molto più turbate psicologicamente, e con un maggiore senso interiore di omonegatività, rispetto alle loro controparti non-cristiane. I GLB cristiani che hanno sperimentato un ambiente famigliare e religioso più comprensivo e solidale hanno mostrato uno stress psicologico molto inferiore rispetto a quelli provenienti da contesti religiosi e familiari 'anti-gay'.
Il nuovo approccio alla comunità GLBT mi ha costretto a farmi la domanda: Come faccio a rispondere a queste persone come discepolo di Gesù? E come la mia fede – il Vangelo che sostengo di vivere – può essere la buona notizia per molte di queste persone che hanno vissuto così tanto odio, dolore e rifiuto?
Come anabattisti, questa è una domanda che tutti dovremmo porci. Come dobbiamo vivere una fede autentica, Cristocentrica, di fronte a questi nostri fratelli e sorelle GLBT ? Come possiamo essere mani e piedi di Cristo per quella comunità? Se si ritiene che l'omosessualità, o le relazioni omosessuali siano giuste o meno, dobbiamo sempre tenere a mente un paio di cose importante.

1. Come stiamo rispondendo in modo Cristocentrico alla comunità GLBT che cerca di incarnare i valori anabattisti di non-violenza e di amore per i nostri simili e la riconciliazione con i nostri nemici?
2. Riconosciamo i GLBT come fratelli e sorelle? Ci stiamo sforzando per favorire le relazioni con loro?
3. Lottiamo per includere le persone GLBT nelle nostre comunità? Le nostre comunità riflettono l'amore incondizionato di Dio?
4. Come gruppo che ha vissuto così tanta oppressione ed emarginazione, scegliamo di essere al loro fianco? Come stiamo portando il messaggio di Cristo della 'buona notizia ai poveri' e della “liberazione degli oppressi” ? (Luc 4,18)
5. Anziché adottare un atteggiamento mentale “legalistico” del 'giusto' o 'sbagliato', affrontiamo la sessualità con uno sguardo più profondo, e come essa si leghi all’identità?
6. Infine, stiamo affrontando questi problemi con la più ampia visione di Dio della storia della redenzione, riconciliazione e restaurazione?

Una volta che consideriamo tutte queste osservazioni, ci rendiamo conto che le questioni riguardanti la sessualità sono molto più profonde del tipico dibattito 'giusto/sbagliato'.
Recentemente, mi sono recato ad un incontro dal titolo 'Una conversazione diversa', dove le persone erano libere di parlare sul rapporto tra la fede e la sessualità in un ambiente sereno. Mentre ci si riferiva alla «The Charter for Compassion», uno dei suoi paragrafi mi colpiva particolarmente, un paragrafo che credo sia alquanto rilevante per la situazione attuale:

Pertanto invitiamo tutti gli uomini e le donne
– a ripristinare la compassione come centro della moralità e della religione – a tornare all’antico principio che qualsiasi interpretazione della scrittura che comporti violenza, odio o disprezzo è illegittima
– a garantire che alla gioventù siano date informazioni accurate e rispettose su altre tradizioni, religioni e culture
– a favorire un positivo apprezzamento della diversità culturale e religiosa
– a coltivare un'informata empatia con la sofferenza di tutti gli esseri umani, anche quelli considerati nemici.”

Noi non possiamo mai perdere lo spirito di non violenza, sorto con il Messia che noi seguiamo, ed il suo pacifico Regno che non conosce limiti. Come l'apostolo Paolo ha scritto nelle sacre scritture, "Sono convinto che né morte, né vita, né angeli, né governanti, né cose presenti, né cose a venire, né potenze, né altezze, né profondità, né niente altro in tutta la creazione, sarà in grado di separarci dall'amore di Dio in Cristo Gesù, nostro Signore." (Romani 8:38-39).
Né razza, né sesso, e neppure l’orientamento sessuale, può separarci dall'amore di Dio che vediamo rivelato nel nostro Signore.
Come anabattisti, possiamo continuare a vivere l'amore di Dio accanto ai nostri fratelli e sorelle GLBT, anche se non possiamo avere una facile risposta a tutto, possiamo però continuare a praticare l’amore e la riconciliazione; incarnando la storia gloriosa del nostro Dio di amore, di riconciliazione e di riparazione per questo mondo corrotto.
Shane Fenwick
Per altri articoli dell’autore visita: http://kingdompraxis.wordpress.com/




 
[1] GLBT: acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender.

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Bibliography:
“The Charter for Compassion”, http://charterforcompassion.org/the-charter/#charter-for-compassion



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