IL B A T T E S I M O
SUOI ASPETTI NELLA BIBBIA E NELLA COMPRENSIONE ANABATTISTA
di
GINO MARINO
Se concentriamo la nostra attenzione all'Epistola agli Efesini e, precisamente, sui primi sei versetti del capitolo 4, notiamo i tratti salienti della teologia paolina intorno ad alcune verità. "Uno solo è il corpo, uno solo è lo Spirito come una sola è la speranza alla quale Dio vi ha chiamati. Uno solo è il Signore, una sola è la fede, uno solo è il battesimo. Uno solo è Dio, Padre di tutti, al di sopra di tutti, che in ogni cosa è presente ed agisce". L'apostolo Paolo, con queste affermazioni, illustra quei principi dottrinali che costituiscono il fondamento su cui viene radicato ogni credente.
Soffermiamoci a considerare il battesimo ed i significati che sono racchiusi in esso. Primariamente, Gesù Cristo, nel suo mandato ai discepoli ha comandato di andare ad ammaestrare tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo insegnando loro ad ubbidire a tutto quello che Lui aveva proclamato (Mt 28:18-20). La chiesa primitiva, rifacendosi al comando di Cristo risorto, praticava il battesimo soltanto a coloro che l'annuncio del vangelo aveva indotto alla "penitenza e alla fede". La fede in Gesù Cristo, suscitata dall'ascolto della Parola, costituisce la caratteristica essenziale per ricevere il battesimo che assume due aspetti: quello spirituale o battesimo dello Spirito e quello formale o battesimo d'acqua. I due battesimi o piuttosto i due momenti dello stesso battesimo cristiano sono distinti e uniti. Infatti il Nuovo Testamento riporta in Atti 10:44-48:
"Mentre Pietro stava ancora dicendo queste cose, lo Spirito Santo scese su tutti coloro che udivano la Parola. E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con Pietro, rimasero meravigliati che il dono dello Spirito Santo fosse dato anche sui gentili, perché li udivano parlare in altre lingue e magnificare Dio. Allora Pietro prese a dire: «C'è forse qualcuno che possa negare l'acqua e impedire che siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi?». Così egli comandò che fossero battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora essi lo pregarono di rimanere alcuni giorni con loro."
"Mentre Pietro stava ancora dicendo queste cose, lo Spirito Santo scese su tutti coloro che udivano la Parola. E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con Pietro, rimasero meravigliati che il dono dello Spirito Santo fosse dato anche sui gentili, perché li udivano parlare in altre lingue e magnificare Dio. Allora Pietro prese a dire: «C'è forse qualcuno che possa negare l'acqua e impedire che siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi?». Così egli comandò che fossero battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora essi lo pregarono di rimanere alcuni giorni con loro."
Quando Paolo, scrivendo ai Corinzi, afferma "Noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo", egli allude ad uno dei due aspetti del battesimo cristiano, quello spirituale, ma non c'è dubbio che il battesimo sia stato anche in acqua. Detto ciò, possiamo sostenere che il battesimo rigenera il credente ed attua una trasformazione radicale nella sua vita. Egli muore al peccato con Cristo e risorge con Lui a nuova vita. L'immersione nell'acqua e l’emersione simboleggiano la partecipazione del credente alla morte e alla risurrezione di Cristo. Il battesimo, infatti, realizza l’identificazione del credente con Cristo per mezzo della fede e questa unione consente di sperimentare nella sfera spirituale tutto quello che Lui ha provato in quella fisica, quando morì, fu sepolto e risorse. “Proprio per questa unione in Cristo, Dio, nel battesimo, rende il credente un essere nuovo capace di camminare vittorioso sul peccato e di mettere in pratica gli insegnamenti espressi nel Vangelo”. Gesù prende dimora nel battezzato divenendo il suo unico maestro il quale, nello Spirito Santo, rivela quello che occhio mai vide né orecchio mai udì e che mai è salito in cuore umano (I Cor. 2: 9). Mediante l’unzione dello Spirito, il cristiano viene anche introdotto nel sacerdozio della chiesa e partecipa al ministero profetico, regale e sacerdotale di Cristo.
Il battesimo d'acqua è il segno visibile ed esteriore di una grazia spirituale interiore. Il credente professa pubblicamente la sua fede in Cristo impegnandosi ad imitare Gesù per tutta la vita e vivere in una comunità santa che realizza, su questa terra, il Regno di Dio. Il battesimo, infatti, non è solo un atto individuale che si svolge tra Gesù ed il credente, ma anche un atto comunitario. Il credente non si battezza in acqua da se stesso, ma viene battezzato dalla Comunità e per la Comunità, tanto che troviamo scritto nella Didachè un'usanza praticata da molte comunità: "Prima del battesimo osservino il digiuno il battezzante e il battezzando e gli altri se possono" (Did. 7:4).
Il battezzato viene così incorporato nella chiesa e ne diventa un membro. Non bisogna escludere che l'acqua sia, inoltre, un simbolo dello Spirito diffuso e quindi non è solo segno di purificazione e di morte redentrice. Possiamo senza alcun dubbio affermare che il battesimo d'acqua è figura del battesimo dello Spirito Santo. La Scrittura parla spesso dello Spirito che cade o viene sparso sui credenti. Il convertito, nel battesimo d’acqua accompagnato dalla formula trinitaria, dichiara davanti alla Comunità riunita che il Padre ed il Figlio dimorano in lui nello Spirito Santo che gli assicura la comunione con Loro. Il battesimo in acqua è un segno di questo meraviglioso disegno tracciato nel credente dalla mano divina. Purtroppo molti cristiani con il mutare delle situazioni storiche, politiche e sociali persero di vista questi significati essenziali del battesimo, soprattutto quando le autorità ecclesiali (allora come oggi vi sono sempre coloro che cercano di appropriarsi dell'autorità per dominare sugli altri!) si allearono con l'Impero romano per goderne vantaggi.
Quando l'imperatore Teodosio nell'anno 380 dichiarò il cristianesimo religione di stato unica e obbligatoria, coloro che non volevano accettare la religione cristiana furono perseguitati, grazie anche alla collaborazione delle "autorità ecclesiastiche", e obbligati con la forza ad entrare (compelle intrare) nella chiesa (chiesa definita cattolica come cattolico, cioè universale, era l’Impero) con il battesimo d'acqua senza la necessità di vera conversione del cuore a Cristo.
Ciò diede origine ad una chiesa di massa dove non fu più avvertita l'esigenza di vivere il messaggio di discepolato proposto da Cristo. Addirittura si arrivò ad impartire il battesimo ai neonati affinché con tale atto le autorità (civili ed ecclesiastiche) potessero formalmente dichiararli cristiani e quindi soggetti alle leggi sia civili che religiose che di comune accordo regolavano la "religione dello stato".
Molti veri credenti provarono disgusto ad identificarsi con tale tipo di cristianesimo a buon prezzo e non evangelico, per cui si allontanarono per formare Comunità d'amore dove potesse realmente regnare Cristo, nonostante che queste fossero poi soggette alla persecuzione.
Ciò diede origine ad una chiesa di massa dove non fu più avvertita l'esigenza di vivere il messaggio di discepolato proposto da Cristo. Addirittura si arrivò ad impartire il battesimo ai neonati affinché con tale atto le autorità (civili ed ecclesiastiche) potessero formalmente dichiararli cristiani e quindi soggetti alle leggi sia civili che religiose che di comune accordo regolavano la "religione dello stato".
Molti veri credenti provarono disgusto ad identificarsi con tale tipo di cristianesimo a buon prezzo e non evangelico, per cui si allontanarono per formare Comunità d'amore dove potesse realmente regnare Cristo, nonostante che queste fossero poi soggette alla persecuzione.
Infatti anche se attraverso questi eventi il mondo appariva esteriormente falsamente cristianizzato, lo Spirito Santo sempre operava realizzando nel corso dei secoli, Comunità nelle quali si praticava, al di là di ogni formalismo, il vero insegnamento di Gesù.
Un esempio di quelle vere Comunità è stato quello originato dal movimento anabattista. Le Comunità anabattiste ripresero il vero significato originario del battesimo dimostrando coerenza con l'insegnamento del Nuovo Testamento. Questa coerenza non fu riconosciuta dalle autorità delle chiese di massa (cattolica e protestante) che d'accordo con le autorità statali le fecero oggetto di persecuzione.I membri di queste Comunità venivano spregiativamente denominati "anabattisti" perché ribattezzavano coloro che, da infanti, avevano ricevuto il battesimo. Erano stimolati da questa necessità perché non riconoscevano ovviamente valido il battesimo dei neonati in quanto, il vero battesimo, in armonia con il Nuovo Testamento deve essere preceduto dall'accettazione di Cristo come unico Signore e Salvatore e dall'impegno di obbedire ai suoi insegnamenti. Del resto loro non si denominarono mai "anabattisti" dato che riconoscevano un solo battesimo: quello del credente, che era il requisito indispensabile per costituire delle Comunità "sante e fedeli a Gesù".
I "fratelli in Cristo" o "piccoli di Dio", come preferivano chiamarsi, videro tante falsità e tale opposizione nelle chiese di massa da essere costretti a rompere con esse per formare Comunità in cui il battesimo segnava l'inizio dell'appartenenza a Cristo e quindi una vita dove, abbandonato definitivamente il peccato, si realizzava con l'amore reciproco e verso tutti (anche verso i propri nemici, come aveva comandato Gesù, rifiutandosi di resistere al malvagio e di portare le armi) il Regno di Dio.
I "fratelli in Cristo" o "piccoli di Dio", come preferivano chiamarsi, videro tante falsità e tale opposizione nelle chiese di massa da essere costretti a rompere con esse per formare Comunità in cui il battesimo segnava l'inizio dell'appartenenza a Cristo e quindi una vita dove, abbandonato definitivamente il peccato, si realizzava con l'amore reciproco e verso tutti (anche verso i propri nemici, come aveva comandato Gesù, rifiutandosi di resistere al malvagio e di portare le armi) il Regno di Dio.
Hubmaier, un martire anabattista, attraverso i suoi scritti sottolinea come il battesimo assuma un'importanza fondamentale nella vita del credente e della Comunità. Afferma che per il credente il battesimo d'acqua non è la purificazione dal peccato ma la "risposta" di una buona coscienza a Dio che lo libera dalla schiavitù del peccato creandogli un cuore nuovo capace del vero amore. Infatti Dio, per mezzo del sacrificio di Cristo, ci ha parlato facendoci comprendere che i nostri peccati sono stati cancellati e che nella resurrezione di Cristo ci è donata una nuova vita. Rispondendo con il battesimo in acqua, sostiene Hubmaier, il credente testimonia pubblicamente alla Comunità ed al mondo l'accettazione di questi fatti realmente accaduti, per mezzo dello Spirito Santo, nella sua vita. Il battesimo in acqua deve quindi essere preceduto dal pentimento e dalla fede.
Questi aspetti del battesimo sono in armonia con il Nuovo Testamento e ben espressi dal primo degli Articoli di Schleitheim che afferma: “...il battesimo deve essere dato a tutti coloro che hanno imparato il pentimento e il mutamento di vita e credono veramente che i loro peccati sono stati tolti da Cristo, e a tutti quelli che vogliono camminare nella resurrezione di Gesù Cristo, perché con lui vogliono essere sepolti nella morte per poter con lui risorgere, e a tutti coloro che con questo significato ce lo chiedono, lo desiderano da noi e lo esigono nel loro intimo". E' essenziale alla vita della comunità perché, secondo Hubmaier, vi deve essere qualche segno esteriore di testimonianza da cui i fratelli e le sorelle si riconoscano "uno in Cristo". Egli sostiene poi, che il credente, prima di essere battezzato, è necessario che venga istruito sui principi fondamentali della fede e la comunità deve accertarsi se è ben radicato in essi. Dopo questo esame segue il voto battesimale ed il battesimo per immersione o per aspersione, secondo la richiesta del battezzando. Hubmaier, infatti, afferma che chi fa il vero battesimo prende i genuini voti battesimali: pubblicamente, il credente, fa voto a Dio di vivere secondo gli insegnamenti di Cristo sottomettendosi all’obbedienza di fede e alla disciplina della comunità, secondo l'ordine di Cristo in Matteo cap. 18, nel caso egli dovesse venir meno ai suoi impegni.
Da ciò emerge anche il reciproco voto da parte della comunità, e precisamente di ogni singolo membro, di impegnarsi ad aiutare il fratello o la sorella nella crescita in Cristo e nell'individuazione dei doni che ha liberamente ricevuto dallo Spirito Santo perché vengano usati per l'edificazione del Corpo di Cristo. Se il credente non si mantiene nella fede e si allontana dalla Comunità, ogni membro, a seguito del voto battesimale, deve essere sensibile alla voce di Cristo che comanda di cercare la pecora smarrita per ricondurla all'ovile. Il corpo di Cristo se è veramente unito dovrà necessariamente sentire la mancanza di funzione e di articolazione di una certa parte di esso e soffrire fino a quando Gesù non guarisce la piaga che si è aperta.
Questi aspetti pratici emergono meditando attentamente il cap. 18 dell'Evangelo di Matteo. In questo meraviglioso capitolo notiamo uno dei problemi che veniva affrontato dalla comunità: il peccato commesso dal credente convertito e battezzato. Dato che ogni membro è chiamato a perseguire, con il battesimo, una vita santa, la comunità non permette a nessuno di essi di vivere nel peccato. Matteo infatti ci riferisce: "Se il tuo fratello ha peccato va e riprendilo fra te e lui solo" (Mt 18:15). Con il battesimo ogni membro della comunità vigila sull'atto di vita del credente e interviene qualora esso non rispecchiasse quella di Cristo. Se nella comunità il credente domandasse da dove deriva l'autorità di ogni membro di essere guardiano del fratello, bisogna rispondere: "Dal voto del battesimo con cui il credente si obbliga a vivere secondo gli insegnamenti di Cristo."
Questi aspetti del battesimo sono in armonia con il Nuovo Testamento e ben espressi dal primo degli Articoli di Schleitheim che afferma: “...il battesimo deve essere dato a tutti coloro che hanno imparato il pentimento e il mutamento di vita e credono veramente che i loro peccati sono stati tolti da Cristo, e a tutti quelli che vogliono camminare nella resurrezione di Gesù Cristo, perché con lui vogliono essere sepolti nella morte per poter con lui risorgere, e a tutti coloro che con questo significato ce lo chiedono, lo desiderano da noi e lo esigono nel loro intimo". E' essenziale alla vita della comunità perché, secondo Hubmaier, vi deve essere qualche segno esteriore di testimonianza da cui i fratelli e le sorelle si riconoscano "uno in Cristo". Egli sostiene poi, che il credente, prima di essere battezzato, è necessario che venga istruito sui principi fondamentali della fede e la comunità deve accertarsi se è ben radicato in essi. Dopo questo esame segue il voto battesimale ed il battesimo per immersione o per aspersione, secondo la richiesta del battezzando. Hubmaier, infatti, afferma che chi fa il vero battesimo prende i genuini voti battesimali: pubblicamente, il credente, fa voto a Dio di vivere secondo gli insegnamenti di Cristo sottomettendosi all’obbedienza di fede e alla disciplina della comunità, secondo l'ordine di Cristo in Matteo cap. 18, nel caso egli dovesse venir meno ai suoi impegni.
Da ciò emerge anche il reciproco voto da parte della comunità, e precisamente di ogni singolo membro, di impegnarsi ad aiutare il fratello o la sorella nella crescita in Cristo e nell'individuazione dei doni che ha liberamente ricevuto dallo Spirito Santo perché vengano usati per l'edificazione del Corpo di Cristo. Se il credente non si mantiene nella fede e si allontana dalla Comunità, ogni membro, a seguito del voto battesimale, deve essere sensibile alla voce di Cristo che comanda di cercare la pecora smarrita per ricondurla all'ovile. Il corpo di Cristo se è veramente unito dovrà necessariamente sentire la mancanza di funzione e di articolazione di una certa parte di esso e soffrire fino a quando Gesù non guarisce la piaga che si è aperta.
Questi aspetti pratici emergono meditando attentamente il cap. 18 dell'Evangelo di Matteo. In questo meraviglioso capitolo notiamo uno dei problemi che veniva affrontato dalla comunità: il peccato commesso dal credente convertito e battezzato. Dato che ogni membro è chiamato a perseguire, con il battesimo, una vita santa, la comunità non permette a nessuno di essi di vivere nel peccato. Matteo infatti ci riferisce: "Se il tuo fratello ha peccato va e riprendilo fra te e lui solo" (Mt 18:15). Con il battesimo ogni membro della comunità vigila sull'atto di vita del credente e interviene qualora esso non rispecchiasse quella di Cristo. Se nella comunità il credente domandasse da dove deriva l'autorità di ogni membro di essere guardiano del fratello, bisogna rispondere: "Dal voto del battesimo con cui il credente si obbliga a vivere secondo gli insegnamenti di Cristo."
Per concludere ampliamo il senso della parola "battesimo" indicando che il Nuovo Testamento parla del battesimo di sofferenza che comporta anche il martirio. L'anabattista Hans Hut coglie questo aspetto, come del resto tutti i fratelli in Cristo che a quei tempi lo subivano quotidianamente, affermando che vi sono tre aspetti dell'unico battesimo che sono inseparabili l'uno d'altro: quello di Spirito, quello d'acqua e quello di sangue. I primi due aspetti che abbiamo esaminato costituiscono i momenti necessari che preparano ad affrontare quello che Hut definiva il battesimo ultimo e supremo che è il martirio. Con il martirio il credente testimonia a Cristo il proprio discepolato e al mondo la propria professione di fede.
* Mc 16:15-16 * Atti 2:37-41 e 18:18 * Romani 6 * I Pt 3:21 * Tito 3:5-7.
Gino Marino
* * * * * *
- IL MANDATO
“Andate ed istruite tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.” (Matteo 28: 19-20) Sono i versetti che contengono il chiaro comandamento biblico in merito al battesimo: andate ed insegnate (annunciate la Parola di Dio) ed in seguito battezzate. I nuovi cristiani dovranno, poi, imparare a vivere una vita nell’obbedienza agli insegnamenti di Gesù sapendo che, secondo la sua promessa, Egli sarà sempre con loro.
L’ordine contenuto nella Scrittura è quindi senza equivoci e non può in alcun modo riferirsi ai neonati: non si tratta di un atto religioso dotato di una carica miracolosa o magica, né tanto meno di un atto che possa essere deciso da altri, ma di un segno esteriore che esprime una fede interiore ed un impegno.
Questi sono i motivi per cui il battesimo degli infanti fu considerato insignificante e nullo.
Quindi, quando un adulto chiede di essere battezzato, se ne avesse ricevuto uno da infante, non viene battezzato una seconda volta, ma gli viene dato l’unico vero battesimo.
L’ordine contenuto nella Scrittura è quindi senza equivoci e non può in alcun modo riferirsi ai neonati: non si tratta di un atto religioso dotato di una carica miracolosa o magica, né tanto meno di un atto che possa essere deciso da altri, ma di un segno esteriore che esprime una fede interiore ed un impegno.
Questi sono i motivi per cui il battesimo degli infanti fu considerato insignificante e nullo.
Quindi, quando un adulto chiede di essere battezzato, se ne avesse ricevuto uno da infante, non viene battezzato una seconda volta, ma gli viene dato l’unico vero battesimo.
I - IL BATTESIMO DELLO SPIRITO
“Il battesimo di Spirito e di fuoco dona vita e salvezza al peccatore che si confessa grazie al fuoco della Parola divina e allo Spirito di Dio” Quando Dio decide di donare la fede a un peccatore e questa persona, incontrando l’annuncio evangelico, con sincerità lo accoglie nel suo intimo riconoscendo Gesù come il Cristo, suo Salvatore e Signore, riceve il battesimo dello Spirito.
Questo battesimo, fondamentale ed essenziale, porta il credente al pentimento, a ricevere la fede e alla volontà d’impegnarsi. Nel medesimo tempo lo rigenera e gli dona il potere spirituale di diventare discepolo obbediente.
“Il battesimo di Spirito e di fuoco dona vita e salvezza al peccatore che si confessa grazie al fuoco della Parola divina e allo Spirito di Dio” Quando Dio decide di donare la fede a un peccatore e questa persona, incontrando l’annuncio evangelico, con sincerità lo accoglie nel suo intimo riconoscendo Gesù come il Cristo, suo Salvatore e Signore, riceve il battesimo dello Spirito.
Questo battesimo, fondamentale ed essenziale, porta il credente al pentimento, a ricevere la fede e alla volontà d’impegnarsi. Nel medesimo tempo lo rigenera e gli dona il potere spirituale di diventare discepolo obbediente.
Infatti chi accetta il dono della fede, non solo è giustificato in cielo, ma è nato di nuovo qui ed ora.
La fede rende capaci di rivestirsi di Cristo e di ricevere la potenza dello Spirito Santo.
Di questo battesimo ne parla anche Giovanni Battista quando afferma (Lc. 3, 16) : “E’ vero che io battezzo nell’acqua; ma colui che verrà dopo di me è più potente di me: a lui non son degno di allacciare il sandalo: Egli vi battezzerà nello Spirito Santo e nel fuoco.”
Di questo battesimo ne parla anche Giovanni Battista quando afferma (Lc. 3, 16) : “E’ vero che io battezzo nell’acqua; ma colui che verrà dopo di me è più potente di me: a lui non son degno di allacciare il sandalo: Egli vi battezzerà nello Spirito Santo e nel fuoco.”
II - IL BATTESIMO D’ACQUA
“Il battesimo d’acqua nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo è una confessione pubblica e una testimonianza di fede interiore e d’impegno”
Il battesimo d’acqua è l’aspetto complementare che segue al battesimo dello Spirito. Si tratta di una confessione o di una “testimonianza” che attesta ciò che è già avvenuto interiormente.
Non si deve pensare che il battesimo d’acqua sia facoltativo o senza importanza: esso riveste un ruolo indispensabile perché instaura il Corpo visibile di Gesù Cristo sulla terra.
Il battesimo d’acqua è la testimonianza esteriore, conseguente e necessaria, di un cambiamento spirituale interiore. Quando i credenti accettano il battesimo d’acqua, fanno una promessa pubblica e si impegnano solennemente e personalmente di fronte alla Comunità o Chiesa a vivere come Cristo ha vissuto, servire come Cristo ha servito e amare come Cristo ama.
Il battesimo è infatti una risposta obbediente ai comandamenti della Scrittura ma è anche “il patto di una buona coscienza” davanti a Dio e alla Chiesa" (1Pietro 3:21).
Il battesimo d’acqua non può quindi essere sottovalutato o ignorato.
Non si deve pensare che il battesimo d’acqua sia facoltativo o senza importanza: esso riveste un ruolo indispensabile perché instaura il Corpo visibile di Gesù Cristo sulla terra.
Il battesimo d’acqua è la testimonianza esteriore, conseguente e necessaria, di un cambiamento spirituale interiore. Quando i credenti accettano il battesimo d’acqua, fanno una promessa pubblica e si impegnano solennemente e personalmente di fronte alla Comunità o Chiesa a vivere come Cristo ha vissuto, servire come Cristo ha servito e amare come Cristo ama.
Il battesimo è infatti una risposta obbediente ai comandamenti della Scrittura ma è anche “il patto di una buona coscienza” davanti a Dio e alla Chiesa" (1Pietro 3:21).
Il battesimo d’acqua non può quindi essere sottovalutato o ignorato.
III - IL BATTESIMO DI SANGUE
L’espressione “battesimo di sangue” richiama alla mente il sangue sparso in ogni tempo dai discepoli di Gesù a testimonianza della Verità. Ma questa espressione deve avere per noi anche un altro significato meno drammatico.
Questa è un’immagine importante che serve a far comprendere che dopo il battesimo dello Spirito ed il battesimo d’acqua, una battaglia permanente ci aspetta di fronte alla “carne” ed al “mondo”.
Questa è un’immagine importante che serve a far comprendere che dopo il battesimo dello Spirito ed il battesimo d’acqua, una battaglia permanente ci aspetta di fronte alla “carne” ed al “mondo”.
E’ necessario resistere costantemente alle debolezze umane com’è necessario invocare costantemente la potenza dello Spirito.
“Far morire il vecchio Adamo” ecco in cosa consiste il terzo battesimo, un battesimo doloroso che si ripete costantemente. La via della fede è una lotta continua e una vittoria contro le tentazioni.
ANTICO INNO ANABATTISTA
“ La carne deve essere vinta giorno dopo giorno,
poiché essa non vuol vivere e regnare
se non con i propri desideri.
Ma in noi è lo Spirito del Cristo
che domina e riporta la vittoria.
Per questo colui che crede porterà buoni frutti
che renderanno testimonianza ad un buon albero.
Giorno e notte egli compierà tutte quelle cose
che riguardano la lode di Dio e l’amore fraterno.
Il vecchio Adamo deve morire ed essere sotterrato. “
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